La ditta Saltarini venne fondata nel 1903 da Libero Saltarini Modotti, il quale operò a Udine come "lattoniere-idraulico".
Nel 1915, a causa della guerra, fu costretto a trasferirsi a Firenze con la famiglia.
Tre anni più tardi, rientrato a Udine, affittò dei locali in via Mantica e diede inizio ad un’attività continuativa di lattoneria ed impiantistica, dapprima solo idraulica ed in seguito con qualche intervento nel settore del riscaldamento.
Nel 1929, dopo un'esperienza con un'impresa edile, entrò nella ditta il figlio Antonio Saltarini Modotti, fu lui a dare l'impulso determinante alla nuova azienda, preparandola tecnicamente a livelli che per l'epoca erano eccelsi.
Con la crescita dei campi d’intervento, in relazione anche alle nuove tecnologie e alle esigenze del mercato, la ditta si espanse presso la nuova sede di via Bezzecca. Negli anni antecedenti la Seconda Guerra Mondiale, Antonio Saltarini acquistò i locali di una vecchia vetreria in via Castellana 45.
Durante il difficile periodo del conflitto, egli studiò e si preparò tecnicamente ad affrontare la nuova fase della ricostruzione post bellica, sperimentando soluzioni alternative per mantenere viva la ditta; in quel periodo si dedicò inoltre alla costruzione di cucine economiche (in collaborazione con le Fonderie Friulane Zanier), di scaldabagni elettrici, di cisterne per il deposito di nafta e riserve idriche. L'attività della ditta Libero Saltarini S.n.c. nel periodo del secondo dopoguerra, dal 1946 al 1970, ebbe uno sviluppo esponenziale, soprattutto per le capacità tecniche ed imprenditoriali del figlio Antonio, coadiuvato anche dalla sorella e dal fratello. L'azienda conquistò una grande fetta di mercato in tutta la regione, inserendo novità tecniche di alta specializzazione e diventando guida e scuola per tutta una generazione di tecnici e operai del settore.
Nel 1970 subentrarono i figli di Antonio - Paolo e Fabio - che proseguirono l'attività di installazione impianti termoidraulici per i trent'anni avvenire, tramandando poi l'azienda nei primi anni duemila a Marco Saltarini Modotti,  figlio di Paolo, che amministrò in autonomia la Società fino al 2012.